Sulle strade di New York City

Sulle strade di New York City

Ci stavamo gustando una svelta passeggiata di mezzanotte di ritorno al nostro hotel di Manhattan, alla fine di una giornata intera di lavoro come Ministri Volontari dopo l’11 settembre. Era circa l’una del mattino e Jim mi stava raccontando una storia divertente. Gli piaceva farmi estrovertire dal lavoro fatto tutto il giorno. Fu allora che vidi una banda di giovani che gridavano e si agitavano attorno un altro giovane steso sul marciapiede. Non riuscivo a capire se fosse a terra a causa dei giovani che urlavano o se invece stessero cercando di rianimarlo. Ma era certamente ovvio che stava succedendo qualcosa e che c’era bisogno d’aiuto.
“Ehi, che succede?” dissi mentre mi avvicinavo tra le urla del gruppo.
“È Ernie, ha fatto un’overdose” riuscii a discernere nella confusione. Gli stavano urlando: “Svegliati! Non dovevi prendere quella * #! @^ di roba! Te l’ho detto che t’avrebbe ammazzato!”
Due dei giovani afferrarono Ernie sotto le braccia e tirarono su il suo corpo senza sensi; la testa chinata non mostrava alcun segno di risposta.
Cercai di quietare il gruppo, presi la mano penzolante di Ernie e cominciai a fare un Assist di Dianetics. Questo davvero ottenne l’attenzione del gruppo. Ora stavo chiedendo a Ernie di stringermi la mano e quello era qualcosa su cui tutti potevano essere d’accordo! Non stavano esattamente facendo silenzio ma almeno stavamo andando tutti nella stessa direzione, incluso Ernie! Mi strinse la mano.
Dopo pochi minuti di esecuzione l’Assist, Ernie lentamente iniziò a sollevare la testa. I suoi occhi erano fessure arrossate con una tenue luce di consapevolezza che cominciava ad apparire. La sua bocca si muoveva ma tra bava e biascichio non si riusciva a distinguere le parole. Ma di sicuro aveva tutta la nostra attenzione. Ernie stava per parlare dopo essere tornato dalla “morte”.
A questo punto, c’era davvero un silenzio “mortale”. Volevamo capire quello che Ernie stava per dire.
Fece un respiro profondo e dopo averci tenuti tutti col fiato sospeso ancora per qualche istante mormorò… “Burger King”.
Penso di aver notato la curva leggera di un sorriso quando lo disse. Era tornato tra i suoi amici e aveva fame. Ridemmo tutti con sollievo. Poi se ne andarono per la loro strada e io continuai verso il mio albergo con i miei amici.
Poche notti dopo stavano nuovamente facendo la stessa passeggiata veloce di mezzanotte verso l’hotel. Nell’ombra, addossato contro l’edificio c’era un altro giovane che aveva l’aspetto di un membro di una gang. Mentre mi avvicinavo venne un po’ fuori dall’ombra e in modo non scortese disse: “Ehi”.
Io risposi con un simile “Ehi”.
“Sei uno Scientologist?” voleva sapere.
“Sì,” gli risposi.
“Bene!” Sorrise e alzò i pollici in segno di approvazione!
Lo ringraziai e gli augurai la buona note.
Spero che questa storia vi abbia fatto sorridere. È stato un tale piacere dare a quei giovani un “miracolo”.
Questi semplici procedimenti di assistenza di Dianetics possono essere facilmente imparati dal libro degli Assist. Contatta il Centro per la Famiglia Mace-Kingsley e ordinane una copia mandando un’email a: [email protected]

Con affetto,
Carol
Sull’autore

On The Streets of New York City

We were enjoying a brisk midnight walk to our hotel in Manhattan after a full day of working as Volunteer Ministers after September 11. It was about 1 A.M. and Jim was telling me some amusing story. He liked to extrovert me from the work I had been doing all during the day. But just then I saw a gang of young men shouting and being very agitated over another young man who was collapsed on the sidewalk. I couldn’t tell if the shouting young men were the cause of the collapse or if they were trying revive the fellow. But it was obvious some mayhem was happening and help was needed.

“Hey, what’s happening?” I said as I approached the loud group.

“It’s Ernie. He is overdosed,” I was able to discern from the confusion. They were yelling at him, “Wake up! You shouldn’t have taken that *#!@^ stuff! I told you it would kill you!”

Two young men grabbed Ernie pulling his limp body up, one on each side while Ernie’s drooping head showed no sign of response.

I tried to quiet the group while taking Ernie’s dangling hand and proceeded to do a Dianetic Assist. This really got the group’s attention. Now I was asking Ernie to squeeze my hand and that was something they all could agree with! It didn’t exactly get quiet but at least we were all now moving in the same direction, including Ernie! He squeezed my hand.

After a few minutes of running the Assist, Ernie slowly started to raise his head. His eyes were slits of redness with a dim light of awareness starting to surface. His mouth was moving but words could not be made out through the drool and slurred speech. But he definitely had our attention. Ernie was going to speak after returning from the “dead”.

It now was “deathly” quiet. We wanted to know what Ernie was going to say.

He took a deep breath and with just enough drama to hold our attention for a few more moments he mumbled out…”Burger King.”

I think I saw a slight curl of a smile when he said it. He was back among his friends and had the munchies. We all laughed with relief. They went off their way and I continued to my hotel with my friends.

A few nights later I was again walking that brisk midnight walk to my hotel. Off in the shadows leaning against the tall building was another young man whom I would typify as a gang member. As I approached he came out of the shadows a bit. In a not unfriendly manner he said, “Hey.”

I responded with a similar, “Hey”.

“You a Scientologist?” He wanted to know.

“Yeah,” I answered.

“Alright!” He smiled as he gave me two thumbs up!

I thanked him and wished him a good night.

I hope you smiled from this story. It was such a pleasure to give these young people a “miracle”.

These simple Dianetic Assist procedures can be easily learned by getting the Assist Booklet. Call Mace-Kingsley Family Center at 800-822-7409 for your copy.

ML,

Carol