Un altro giorno in prigione

Era un uomo giovane, 21 anni. Vedevo che davvero stava cercando di imparare e che voleva migliorare, ma la tristezza e il peso dei suoi problemi rendevano il presente così cupo che aveva difficoltà a riconoscere la bontà nella sua vita. Dopo il seminario si avvicinò e mi ringraziò per essere venuta. Gli chiesi cosa avesse fatto per mettersi nei guai e tra le lacrime mi disse di aver spintonato sua moglie. Ora era in prigione. Non era giusto; gli dispiaceva, voleva fare qualcosa di buono nella sua vita. Non voleva essere come i suoi genitori.
L’ultima volta che vide suo padre il ragazzo si era messo nei guai per aver sgonfiato i pneumatici della macchina di suo padre. Sembra una brutta cosa, ma dal punto di vista del ragazzo era un buon modo per fermare suo padre dall’andare dallo spacciatore per la sua prossima dose di eroina. Suo padre andò comunque dallo spacciatore e successivamente tornò anche in carcere. Anche sua madre ora era in prigione. Il ragazzo non voleva essere come loro, ed eccolo qui. Dov’è la speranza di una vita decente?
La mia passione è quella di aiutare e dare alla gente qualcosa che li aiuterà. Feci fare ai detenuti degli esempi e dei semplici esercizi sull’adempimento dei loro obblighi. Lo stavano proprio facendo; era un’aula chiassosa e attiva in cui si stavano divertendo e imparavano qualcosa di nuovo dal corso. Circa dieci minuti prima che finissi un Ufficiale del carcere fece cenno dal retro che doveva dire qualcosa. Lo lasciai interrompere.
Annunciò che l’infermiera era lì per dare ai detenuti i loro farmaci.
Cos’era questo? Non riuscivo a crederci. Circa metà di quel gruppo di 60 uomini uscirono dalla stanza come dei ragazzini che andassero a prendere un gelato e si misero in fila mentre l’infermiera dispensava loro i medicinali. Vogliono credere che quei farmaci li aiuteranno. Mentre loro erano fuori, lodai quelli rimasti nell’aula per farcela da soli senza farmaci. Pochi minuti dopo gli altri tornarono, tranquilli, calmi, sommessi e storditi. Come possono imparare se sono drogati mentre studiano? Come può una persona prendersi responsabilità della sua vita se è annebbiato dalla droga? Dov’è l’aiuto per una vita decente?
La speranza c’è, l’aiuto c’è, si può fare qualcosa a riguardo.
Criminon è quella speranza. Offre ai detenuti la possibilità di mettere ordine nella loro vita utilizzando la guida basata sul buonsenso contenuta in un libro chiamato La via della felicità, di L. Ron Hubbard. Il libro contiene una lezione potente che può aiutare chiunque a migliorare la propria vita.
Il mio amico che dirige il programma di riabilitazione in prigione mi incontrò dopo il seminario per far firmare 100 domande ai detenuti per il corso. La speranza c’è. L’aiuto c’è. E ci sono molte brave persone che lavorano per migliorare le cose.
Scopri su www.Criminon.org come è facile aiutare. Si può fare qualcosa a riguardo! Tu puoi aiutare.
Con affetto,
Carol Kingsley
Sull’autore

Helping Families Come Together

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Since my son has been receiving auditing at Mace Kingsley, my life as a mother really changed. My son is much more calm and mature than before. The tailor-made hatting given to me by Sandy was essential and complemented the auditing. I now duplicate totally my son's universe, and this keys-out both of us.
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